La direzione Agricoltura della Regione Lazio, su indicazione dell’assessore all’Agricoltura e al Bilancio, Giancarlo Righini, verificate le idoneità dei siti e del periodo, ha avviato, con la supervisione dell’agenzia regionale Arsial e la collaborazione di Enea, i primi rilasci del Trissolcus japonicus per la lotta biologica alla cimice asiatica nel Lazio.
Il primo rilascio della “vespa samurai” è avvenuto questa mattina nella zona dei Cimini (Vetralla, Corchiano, Ronciglione, Fabrica di Roma, Carbognano, Gallese, Capranica, Vitorchiano, Vasanello, Caprarola, Sutri), mentre l’11 luglio sarà volta dei siti individuati nelle zone di Velletri, Montelibretti, Palombara Sabina e Cisterna di Latina. Il secondo lancio verrà effettuato dopo venti giorni dal primo e in ogni sito prescelto verranno rilasciati 100 individui femmine e 10 maschi.
«Come promesso diamo il via alle attività di lotta biologica alla cimice asiatica, come previsto dalla deliberazione di giunta di fine febbraio. L’obiettivo è quello di favorire il ristabilirsi di un equilibrio ecologico e di ridurre i danni provocati alle coltivazioni come richiesto dai produttori e dagli enti locali. Va sottolineato che l’intervento potrà avere anche un considerevole effetto sulla riduzione dell’impiego di fitofarmaci in agricoltura». Così l’assessore al Bilancio, alla Programmazione economica, all’Agricoltura e alla Sovranità alimentare, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio, Giancarlo Righini.
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Il Presidente Pompeo Mascagna commenta : La lotta contro la cimice asiatica rappresenta una sfida cruciale per la nostra agricoltura, e siamo convinti che lo spirito di collaborazione sia la chiave per affrontarla efficacemente. Abbiamo aderito con piacere al progetto avviato dalla Regione Lazio, Arsial e dall’Enea, mettendo a completa disposizione il nostro team di 6 agronomi che ha fornito tutti i dati raccolti durante l’anno, insieme a quelli accumulati negli anni passati sull’andamento e sui danni causati dalla cimice asiatica, al servizio fitosanitario. Nella provincia di Viterbo sono stati selezionati 17 punti di rilascio, di cui 9 individuati da Assofrutti utilizzando criteri precisi per garantire la sopravvivenza e la diffusione degli insetti utili.